I genitori di Mirto Milani sarebbero fuggiti da Temù e si sarebbero nascosti in una parrocchia.
Mirna e Ruggero Milani, i genitori di Mirto, sono fuggiti da Temù, il paesino della bergamasca dove è avvenuto il delitto di Laura Ziliani. Secondo i vicini poco dopo la scomparsa avrebbero dormito nella casa di Laura Ziliani, e non solo. Avrebbero anche pulito la casa da cima a fondo per giorni e avrebbero disdetto l’ordine dei materassi richiesti dalla vittima. Dopo l’arresto del figlio Mirna e Ruggero sono usciti di scena.
Ora i genitori di Mirto avrebbero fatto perdere le loro tracce. Si sentivano assediati, raccontano. Ora si sono trasferiti in una casa parrocchiale, in seguito all’arresto del figlio.
Temono l’assalto mediatico oppure di essere ritenuti complici di omicidio? Il loro improvviso allontanamento dal figlio Mirto, ora in carcere, certo non fa presagire nulla di buono.
Il ruolo di Mirto
Secondo quanto dichiarato dal parrocco, che difende i genitori, Mirto Milani non sarebbe un assassino. Lo definisce una persona plagiata dalle figlie della Ziliani, per lui vere artefici del delitto. Mirto sarebbe stato costretto, afferma Don Ugo. Gli inquirenti invece vedono in Mirto Milani la vera mente dietro il delitto di Laura Ziliani.
“Dalle ricostruzioni l’atteggiamento più manipolatorio è quello di Mirto”, ribadisce la criminologa Roberta Bruzzone. “Mi pare difficile che lui sia una povera vittima infelice che è inciampato nel cadavere della Ziliani”.
Don Ugo parla di Mirna e Ruggero Milani come di genitori premurosi, che avevano un forte legame con il figlio. “Credevano solo di fare del bene”, dichiara Don Ugo “e sono una famiglia molto unita”.
Forse l’eccessiva premura dei genitori nei confronti di Mirto andrebbe vista come una spia di condotta criminale, ribadisce la dottoressa Bruzzone. Non una premura benevola, dunque.